Sabato mattina ho lasciato Daniele con i muratori e sono andata al mio primo incontro Prenatal.
La responsabile del corso mi aveva chiamato qualche giorno prima, per invitarmi a partecipare.
Tema dell’incontro? L’allattamento.
Sento il mio seno zampillare di felicità: “Sì, sì, ti prego portami! Non ne so una cippa..
Ok, mi hai convinta.. in effetti anch’io ne so poco.
Arrivo puntuale alle 11 e faccio un giro distratto nel reparto premaman.
In fondo al negozio intravedo lo spazio riservato alle alunne-panzone e subito è gara a chi ce l’abbia più grossa.
Mi siedo e inganno il tempo rovistando dentro la busta omaggio Prenatal a me destinata.
Ci sono alcuni depliants, un bloc-notes griffato prenatal e udite udite un cappellino bianco per littlefish!
Il mio bambino ora ha un cappello. E’ già un passo avanti.
C’è chi è in compagnia dell’uomo, chi sola, chi deve ancora arrivare.. infatti la teacher chiede di aspettare un tempo indeterminato prima di iniziare la sua performance.
Sgrunt! Io ho un appuntamento con claravu mica posso spostare il lunch alla merenda.
Finalmente si inizia.... Fatto l’appello Mrs Prenatal sfodera l’ennesimo sorriso-chicco e introduce l’argomento.
Ho un colpo di sonno, mi guardo intorno.. ma che ci faccio qui?
Fatico a entrare nel mood della mamma occhioni da cerbiatto che si commuove di fronte al suo “Guardate la foto di questo bambino!Bella eh?”
Va bene stai calma dai, ora ha girato il foglio.. forse è arrivato il momento di prendere appunti.
Ci mostra il famoso reggiseno da allattamento, sgancia la coppa esterna che lascia scoperta l’areola del seno e passa a illustrare i biberon.
Biberon in vetro, biberon in policarbonato…
Hey un momento, ferma! Io sono rimasta con l’areola scoperta e ora che faccio?
Ok, non ci sente è già andata avanti a parlare di sterilizzazione a freddo.
Scopro che nel programma sono previsti altri due capitoli: bagnetto e mezzi di trasporto.
Vaschetta interna al fasciatoio o vaschetta adattabile in vasca?
No, ma quale vaschetta incorporata al fasciatoio..tutti soldi buttati!
Io e Daniele siamo per la adattabile.
Littlefish, senti che furboni i tuoi genitori.. hanno distrutto casa, per cambiare la doccia che avevano nel bagno con una vasca dove poi inseriranno la tua vaschetta di plastica e mamma si spezzerà la schiena urlando a tuo padre che vuole comprare un fasciatoio con la vaschetta incorporata.
Mrs Prenatal si sposta di qualche passo per introdurci ai mezzi di locomozione.
C’è un trio in bella mostra pronto per essere sezionato nelle sue componenti.
Sto attenta ma questo è un argomento che conosco.. Daniele si è fatto il mazzo per individuare i pro e i contro di tutti i modelli in circolazione.
Lascio la classe sfogarsi con le domande.
L’ovetto va posizionato sempre in senso contrario? Quale passeggino entra negli ascensori delle vecchie case romane?
Un quasipapà alza la mano e chiede cosa sia la navetta.
Littlefish si dà una manata in fronte e scuote la testa.. Io tiro un sospiro di sollievo, la so.
La teacher risponde a tutti poi passa a interrogare una delle sue coppie preferite.
Si tratta di coppia con figlio di 6 anni in braccio al padre, causa mancanza di sedie.
Il bambino è stato interpellato più volte nel corso della lezione.
“Sei contento che arrivi il fratellino? Risposta: silenzio.
Come si chiama? Risposta:Paolo
L’hai scelto tu il nome? No, la mamma.. io volevo Nicola
Aiuterai la mamma? Risposta : silenzio.
Insomma questi più o meno i precedenti
Mrs Prenatal prende in mano un marsupio della baby bjorn e comincia a dire quanto questo oggetto sia amato dai papà.
“Forse perché è un modo in cui loro possono stare a stretto contatto con il proprio bambino?”
Si avvicina alla suddetta coppia e chiede all’uomo:
“Come si è trovato col marsupio?”
Segue silenzio.
“Come si è trovato??”
Il tipo con in braccio il bambino rimane in silenzio assumendo un’ espressione del volto congelata.
Ormai tutti pensiamo che sia imbarazzato perché, quando il figlio era piccolo, non l’abbia usato.
E va bene non è mica un dramma! Su confessa, che problema c’è?
La moglie si decide a interrompere il silenzio “ Non lo sa perché questo è il figlio del mio precedente matrimonio.”
Hi hi voi non potete capire che gelo misto a risate di panico abbia attraversato Mrs Prenatal.
Littlefish era piegato in due e anch’io non sono riuscita a trattenermi.
Sono le 12.30 siamo ai ringraziamenti, ai saluti.. sì sì ci rivediamo la prossima volta!
Sto svenendo dalla fame e devo fare pipì.
Scelgo di concedermi la seconda e faccio la vaga da MelBooks.
Ormai sono di casa qui.. fingo interesse tra i bestseller, scivolo in cassa, prendo la chiave con la scritta “Ladies” e salgo le scale.
Il bagno della Mel Books mi soddisfa sempre.
Ampio spazioso, discretamente pulito, fornito di liquid soap e specchio generoso.
Riconsegno la chiave e mi avvio verso la metro.
A poche fermate lavora claravu. E’ lì che dobbiamo incontrarci per decidere dove andare a mangiare.
Ieri sera lo abbiamo deciso in due o tre sms.
Sono state le prime comunicazioni out of blog.
Dallo schermo del pc al display del cellulare. Due avatar alle ultime fasi della propria vita.
Prima di scendere sotto i corridoi della metro e perdere il segnale, chiamo claravu.
Le annuso la voce.
La informo che sto arrivando, le chiedo “Come ti riconosco?”
Già come la riconosco? Insomma io qualche foto se pur fotoscioppata me la sono messa sul blog ma lei non posta immagini. Non sono riuscita ad immaginarmela.
Le uniche foto in tutto il blog sono il prato con le margherite e due dita incrociate.
Ok ci sono “Vieni con un mazzo di pratoline in mano oppure aspettami all’uscita della metro a dita incrociate!”
Quando risalgo in superficie non ci sono né fiori né dita perciò decido di andarle incontro.
Cammino scrutando i passanti ma è lei che mi riconosce.
Mi chiama, mi giro, la metto a fuoco:“Ma sei bionda?”
Chissà perché me la immaginavo nera nera.
Invece di nero qui c’è solo il mio abbigliamento. Anche in gravidanza non riesco a evitarlo e.. mi devo sorbire le menate di mia mamma.
Claravu ha una bellissima sciarpa colorata un po’ vintage che mi fa pensare alle manifestazioni studentesche. Eppure non mi sembra il tipo che vada ad urlare in piazza.
Ho l’impressione che pratichi la lotta con sistemi diversi.
La giornata è splendida per cui è piacevole fare due passi fino al ristorante.
Il locale è piuttosto friendly, la tipica trattoria romana dove starsene un po’ tranquilli.
“Un tavolo per quattro” esordisce claravu.
La cameriera rimane un po’ spiazzata.. non si è accorta della mia pancia e non capisce la battuta.
Prima che possa scaraventarle contro una sedia, individua le mie rotondità che nel frattempo ho cercato di evidenziare con un colpetto di reni.
Sorride… ha capito, ci fa accomodare.
Sotto il tavolo intanto littlefish fissa Palletta. “Come va col singhiozzo?”
“Meglio grazie.. e tu hai trovato una posizione comoda?
Il tempo passa veloce.
Accenniamo poco ai nostri blog, sembra quasi di essere in compagnia di un’amica che non si vede da un po’ di tempo. Una conversazione piacevole in cui ponti sottili aiutano a svelare piccole parti di sé all’altra.
E’ già ora di lasciarci quando mi rendo conto che avrei voluto farle qualche domanda più intima.
Sì è vero di maternità ne abbiamo parlato.. ma il locale a dispetto delle previsioni si è rivelato piuttosto rumoroso e certi discorsi necessitano di maggiore silenzio attorno.
Claravu è una mamma che si sta aprendo. La vedo come un albero che, dopo un lungo inverno, si stia preparando a sbocciare.
E anch’io mi vedo così. Stiamo uscendo dall’inverno del cuore per proiettarci in una nuova stagione.
Per noi quest’anno, la primavera arriverà prima.