lunedì 12 dicembre 2011

Nessun dogma


particolare (sottoposto a editing) di un dipinto di Benaglia

Ieri sono stata al battesimo del mio 4° nipote.
E’ stato un po’ anche quello di littlefish, o meglio a me piace considerarlo così poiché so già che lui non beneficerà di questo sacramento.
Sì, io e Daniele abbiamo deciso che non lo battezzeremo.
Ci sembra una forma di coerenza rispetto a quello che siamo, a quello in cui crediamo.
Ma mentre Daniele riesce a operare questa scelta a cuor leggero e con estrema convinzione..io forse nutro dei dubbi rispetto al fatto se sia o no una scelta giusta.
Ciò che desidero è crescere un figlio libero da dogmi ma con un forte senso di spiritualità.
Profonda in me è la convinzione che nessuno debba liberarlo dal peccato originale ma che impari giorno dopo giorno a costruirsi il suo spirito, da solo.
Impresa utopica, me ne rendo conto.. ognuno di noi ha bisogno di punti di riferimento, di modelli ai quali ispirarsi.
E’ vero, la Luce è dentro di noi ma spesso perché possiamo riconoscerla abbiamo bisogno di piccole guide nel nostro cammino, altrimenti rischiamo di perderci  nel caos delle opzioni a disposizione.

Ed io certo non mi sento una buona guida poiché se dopo tanto cercare non ho ancora capito quale sia il percorso da seguire.. figuriamoci se posso indicarlo a qualcun altro.
Tuttavia non desidero che il mio bambino faccia parte di una Chiesa che annovera la pma tra i “nuovi” peccati.
In passato, sono stata un po’ cattolica o meglio ho tentato di andare incontro ad una sorta di richiamo interiore nonostante tutte le contraddizioni presenti in essa.
E’ stato un tentativo destinato a fallire, in fondo già da bambina ero piuttosto critica di fronte a certi argomenti e mi chiedevo come gli adulti potessero credere a ciò che a me sembrava privo di senso.

Di quegli anni (il periodo relativo alla mia “conversione” adulta, intendo) conservo un buon ricordo, una presenza che in qualche modo ha inciso dei solchi indelebili nella mia anima.
Una presenza che ho ritrovato nel momento in cui ho cambiato direzione, quando cioè ho seguito le luci di un prisma infinito che raccoglie tutto ciò che chiamiamo Dio.

Insomma, dico una banalità rivelando che tutte le religioni abbiano un comune denominatore e che ognuno possa trovare le stesse cose in pratiche apparentemente diverse.
Però non credo sia corretta nemmeno la via del sincretismo alla quale si rischia di andare incontro se si mette troppa carne al fuoco, perciò… per me, rimane l’opzione standby.
L’arrendersi a qualcosa che non possiamo valutare come giusto o sbagliato, l’attesa silenziosa verso l’accettazione della non comprensione e non ultimo il rispetto di chi invece sembra aver trovato ciò che cercava.


10 commenti:

sfollicolatamente ha detto...

Sono d'accordo con la vostra decisione di no battezzarlo - neanche noi lo faremo!
Ma non solo perche' la Chiesa mi contina a deludere (anche quando penso che abbia toccato il fondo, riesce sempre a fare di peggio): anche perche' secondo me e' giusto che scelga lui/ (lei?!) una volta cresciuto e consapevole di qeusta scelta: chi siamo noi per imporre un Credo?!
(certo, se poi da grande sceglie di farsi battezzare, lo diseredo, ma d'altra parte anch'io sono libera di scegliere ;-))

Clara ha detto...

Ghiro, figlio di genitori comunisti 68ttini, sindacalisti, idealisti ecc ecc non è stato battezzato, ma quando si è fatto grandicello i suoi gli han detto, scegli, vai in chiesa, iscriviti al catechismo, e poi decidi. Lui ha deciso di rimanere nel peccato, e così ha continuato a fare :-)
Io credo, come ho scritto ad Alessia in pvt, che la spiritualità si assorba in base al grado di sensibilità. Lo spirito è ovunque, poi ci sono esperienze fortissime che ce lo fanno capire e sentire. Baci e ritorno su questo punto quando ho più tempo, sorry, ma sono una bomba a orologeria (in tutti i sensi).

WonderP ha detto...

caspita sai che proprio in questi giorni riflettevo su questo stesso argomento? Anche noi abbiamo fatto la scelta di non battezzare Paciuk. Siamo sposati civilmente, il Pi è ateo e io sono una "credente delusa", delusa dalla Chiesa che racchiude e porta avanti la religione nella quale sono stata cresciuta.
Però in effetti la religione può essere un modo per insegnare una certa spiritualità e intimità che magari farò fatica a trasmettere e "insegnare" in altro modo a Paciuk. Ci sto riflettendo.

alessia ha detto...

@sfollicolatamente sì è vero, pare che nn ci sia mai fine a qs fondo. Però quello che mi chiedevo è: siamo sicuri che il nostro nn battezzarlo sia anche quella un'imposizione, una sorta di Credo?

@Clara hi hi beh con quelle premesse, Ghiro era difficile facesse una scelta diversa. Voglio dire, ricollegandomi a quello che dicevo a sfolli.. Insomma siamo sicuri di dare la libertà? Permettere ai figli di abbracciare una religione da adulti...nn mi sembra una libertà..E' chiaro che da adulti faranno quello che gli pare! Ma nel frattempo...quanto li avremo influenzati?

@WonderP hai proprio colto quello che mi ronzava in testa.
La responsabilità di trasmettere quel senso di riflessione intima e profonda "con i miei soli mezzi".

Andrea ha detto...

Avevo letto il tuo post su tardi cara Alessia, ma non commento piu' per prima ahhaha te lo spiego un'altro giorno:-)Io credo che ogniuno sceglio cio che gli pare giusto.La mia migliore amica della cecoslovacchia non è battezzata, poi la morale si impara con l'educazione , i genitori , scegliere è difficile,noi battezziamo senno mio suocero si che ci schiatta!:-))Mia cognata non ha battezzato i bambini, e lui che molto credente, alla notizia , la prima cosa che mi ah chiesto con occhio rigido" Battezzi il bambino? Evitiamo perche' è gia un discorso discussione in casa sempre dai suoceri , con mia cognata...Alla fine il credo che esiste una " luce" è nel cuore...Un bacio cara Alessia.

Nina Cerca ha detto...

Eccomi, come promesso. La penso come te, la sensibilità è molto simile :)
Mi piace l'idea di lasciarlo/a (eventualmente, se arriverà) libero/a di scegliere.
Un po' come il mio essere vegetariana. Mai e poi mai imporrei una mia scelta di vita, alla quale sono approdata dopo un percorso di ricerca e scoperta, a un altro essere vivente.
Non so se l'esempio sia calzante, ma credo che trattandosi della sua vita io non vorrei mai fare quello che la società si aspetta da noi, da lui. Non vorrei farlo per il timore che poi, da non battezzato, possa essere deriso dagli altri bambini (mi è stata addotta come motivazione, io non ci credo, la verità). Non credo che nasciamo col peccato dentro, mi fa rabbrividire la domanda: "Rinunci a Satana?". O è un'affermazione ma il senso non cambia. La trovo inquietante. E poi per altre mille e mille motivazioni.
Saprà e vorrà scegliere, quando sarà più grande.

Speranza ha detto...

Il battesimo, come la prima comunione e la cresima, è il primo sacramento dell'iniziazione alla vita cristiana. In passato questi sacramenti venivano amministrati quando uno era adulto, in grado d'intendere e volere. Ora si pratica quando uno è lattatante, i genitori e i padrini, s'impegnano a crescerlo con un'educazione cristiana. Ma secondo me, nonostante io sia cattolica praticante, tutta l'impostazione è sbagliata. La persona da adulta fa una scelta consapevole e aderisce o no ad una religione, se non c'è la volontà non c'è battesimo che tenga. Non parliamo, poi di chi fa questa scelta per convenienza o perché tutti fanno così. Io credo che la scelta tua e del tuo compagno sia corretta. Nessuno t'impedisce di andare alla ricerca della tua spiritualità insieme al tuo bimbo. A volte nello spiegare agli altri capiamo di più anche noi!

alessia ha detto...

@ Jenisha ...ha haa mi fa ridere pensare a tuo suocero con l'occhio rigido e l'accento tedesco...


@ Nina no, giusto! Chissenefrega di chi si aspetta che lo faremo..
Eppoi è verissimo quella frase fa venire i brividi, anche se trattasi di rito simbolico.. è piuttosto impressionante..mi sa di setta ;)

@Speranza sai che mi son commossa? Nn ci avevo pensato! In effetti i bambini nn sono mica "contenitori vuoti".. è vero, potrebbe sorprendermi e farmi capire ciò che nn ho capito finora :)

Cuoreotesta ha detto...

ciao piacere di leggerti! io la penso un po controcorrente rispettoa voi. Non che sia una cristina fervida o una bigottona. Ma penso che anche la scelta di non battezzare sia un "obbligo" per il figlio.. scusa sono casinara.. cerco di spiegarmi.. noi viviamo in italia, uno stato fortemente cristiano. I bimbi a scuola studiano religione cattolica, vanno a messa (più per ritrovarsi che per seguire... ho due figlie e so come funziona...), la domenica pomeriggio spesso e anche d'estate frequentano l oratorio... ora.. perchè non permettere a tuo figlio di vivere questa esperienze? Non è imporre la cristianità scegliendo di battezzarlo, ma permettergli di conoscerla frequentandola.. io penso che gente di chiesa (vedi preti bigotti in generis) non siano delle gran belle persone.. io vado in chiesa perchè come te credo che esiste un UNICO che ci ha creato, che poi abbia un nome tipo Pimpirimello e non Buddha o Gesù o Geova è un altro discorso.
Grazie di averlo ascoltato.

buona giornata.

alessia ha detto...

@cuore_smarrito grazie per esserti impegnata a spiegare il tuo punto d vista.
Se fai caso a qualche commento più indietro noterai che io stessa mi sia domandata quale sia la vera libertà. E ripeto, quindi, che lasciar libero d decidere a un figlio cosa vorrà far da grande nn sia una vera libertà..poiché è normale che da adulto farà ciò che gli pare.
Il discorso cmq è più complesso.. e sottile (come ho cercato d spiegare nel post)
Io parlo di spiritualità e sinceram la spiritualità nn deve essere per forza cristiana.
È chiaro che qualsiasi scelta farò influenzerà mio figlio.. Sarà mio compito trovare il giusto modo per nutrire il suo spirito. Certo farò degli errori, inevitabilm la sua visione delle cose (almeno inizialm ) sarà influenzata dalla mia. Ma sarà mio figlio ed è più giusto che sia influenz da me piuttosto che da quel mondo che nn condivido.
Credimi, nn sarà una gran perdita nn frequentare l'oratorio ecc... Conosco per diretta esperienza l'ambiente e nn mancherò di fargli fare altre esperienze (insegnandogli cmq ad avere rispetto della relig cattolica)