Qualche giorno fa ho riletto i miei vecchi post.
Penso che, ogni tanto, faccia bene sintonizzarsi con la ragazza che camminava sul sentiero dei ma e dei se.
Specchiarsi nelle sue parole, nelle speranze.
Quando sono arrivata a leggere il post del transfer ho visto lei.
La donnina col pancione che mi guardava seduta sul cornicione.
Mi avevano appena chiamato dalla sala operatoria.
“Signora.. noi siamo pronti, può salire”
“Ok” dissi, ma guardando fuori dalla finestra della mia stanza, mi chiesi perché fosse saltato il colloquio informativo con la biologa.
Perché nessuno mi aveva detto quanti embrioni avrei accolto dentro di me?
In quel momento comparve la donna nuda col pancione
L’impressione che ebbi guardandola in quella posizione fu che la mia gravidanza fosse in bilico.
Tuttavia quel sorriso era così intenso, rassicurante.
L’immagine di quella donna mi ha accompagnato fino al giorno delle beta e poi ancora durante il primo trimestre. E’ stata la rappresentazione perfetta delle mie paure inconsce.
Sempre in bilico ma col sorriso.
Quando l’altro giorno l’ho rivista… ho pianto.
La sensazione di specchiarsi nel suo pancione era così forte che sembrava mi dicesse ”Visto?.. sei diventata come me!”
Forse, adesso che il parto è vicino, ho bisogno ancora una volta del suo sorriso.
Credo che mi accompagnerà per quest’ultimo tratto, rassicurandomi come ha fatto in questi nove mesi.. poi mi saluterà. Ci diremo addio.
Probabilmente non sarò mai più incinta, il mio viaggio termina qui.
Per questo non ho fretta di vedere il mio bambino.
Ora che ho oltrepassato la 38 settimana, vorrei vivere gli ultimi giorni di gestazione come non sono mai riuscita a fare prima. Con tranquillità, anzi..con un sentimento ancor più difficile da provare interamente: la felicità.
Sì, questa settimana voglio essere felice. Voglio sentire vibrare la vita dentro di me, senza paure.
Poi sarò pronta per abbandonare questa dimensione magica e superare il traguardo.