mercoledì 23 febbraio 2011

Claudia è incinta




Mio fratello e Claudia hanno 3 bambini. E ora lei è di nuovo incinta.
Qualche giorno fa, mia madre ha preso un bel respiro e me l’ha detto.
Io invece da quel momento ho smesso di respirare.

Mi sembrava impossibile. Un’altra volta.
Non riuscivo a crederci soprattutto perché, da tempo,  Claudia è esaurita. In questi 5 anni ne ha dovuti svezzare tre.
Hanno avuto molte difficoltà perché mio fratello, lavorando all’estero, non poteva essere quasi mai presente. La situazione è stata complessa da gestire anche nel periodo che moglie e figli hanno raggiunto mio fratello a Tripoli. Dopo  2 anni, Claudia è dovuta rientrare in Italia con i bambini e certo, ora, non aveva bisogno di altro stress.
Perciò la notizia di questa gravidanza mi ha scioccato.
Sono preoccupata pensando al 4° cesareo a cui Claudia dovrà sottoporsi e alle difficoltà che tutti dovranno affrontare nei prossimi mesi/anni.  Ma non posso nascondere che l’immagine della pancia di Claudia si inserisca impietosamente nella mia. Vuota.  


Già quando mi annunciarono l’arrivo del terzo figlio, storsi un po' il naso.
Ora ovviamente adoro il piccolo Alessio e sono strafelice sia qui con noi. Come sarà anche per questo esserino che si prende gioco degli zii,  in un momento in cui siamo così fragili emotivamente.


Domenica ho lasciato da parte le mie angosce e insieme a Daniele sono andata a supportare un po’ Claudia. Era necessario verificare di persona come stesse, farle sentire che le ero vicina ed evitarle qualsiasi imbarazzo relativo al paradosso della mia infertilità.
E’ stata una bellissima giornata. Da molto tempo evitavo di vedere i miei nipoti. In parte per preservarmi dalle loro cicliche influenze, in parte perché a volte scaldarmi il cuore con la loro presenza mi lascia addosso un velo di tristezza, quando torno a casa.
Beh poi in 2 giorni le cose sono precipitate: Claudia ha avuto un distacco della placenta e mio fratello cercava con difficoltà di lasciare il paese in rivolta.

Oggi Claudia è a letto, ne avrà per 2, 3 settimane ma almeno il bimbo sta bene.
Mio fratello finalmente è tornato a casa e io....
Io sono felice così.  In questi giorni ero talmente  preoccupata per queste vicende che mi ero dimenticata di me, dei miei desideri.

Adesso non riesco più a sentirlo questo desiderio che prima scalpitava tanto. Forse mi passerà. Forse sono un po’ depressa perché penso alla prossima icsi che dovrò fare. La considero inutile. E detesto sottopormi di nuovo al protocollo farmacologico inutilmente.
Dove sia andata la mia determinazione, il mio ottimismo , la mia capacità di gestire il percorso della PMA non lo so.
O forse trovo ridicola l'idea di tornare  in quella campana di vetro consigliata alle pazienti che abbiano appena effettuato il transfer.
Farmaci di supporto,  riposo precauzionale. E per cosa alla fine?
Penso a Claudia e ai suoi 3 bambini che le saltano addosso, che la fanno disperare, esaurire e spesso piangere… eppure quell’esserino è ancora lì, attaccato alla sua pancia.

mercoledì 16 febbraio 2011

MEA CULPA



Da qualche giorno non posso fare a meno di pensare a quando, ventenne, sentenziavo sul desiderio di maternità delle donne.
Rabbrividisco ogni volta che riascolto dentro di me quelle frasi gridate a interlocutori ammutoliti dalla mia veemenza. Rifiuto di credere di averle pronunciate davvero.
Sono le stesse frasi che ora mi feriscono anche se non direttamente rivolte a me. Come la conversazione a cui oggi ho assistito, involontariamente, in treno.
Una tipa dice all’altra di non sopportare le donne che a tutti i costi vogliono un figlio, che la Natura ha deciso così e bla bla magari possono adottarne uno.
La fiera dei luoghi comuni, come se fosse facile poi adottarne.
Cerco di  spiegarmi la superficialità di queste opinioni riconducendola a un’ignoranza dei soggetti sull’argomento; più difficile è gestire la rabbia quando  leggo articoli che si muovono nella stessa direzione.
Sono furiosa con chi banalizza e giudica contro-Natura "l’inseguimento" della  gravidanza, tuttavia so che  sono io, in realtà, quella contro cui vorrei scagliarmi.
Devo alleggerire il karma confessando di essere stata anch’io una persona insensibile e superficiale. Anche io affermavo che non fosse giusto cercare un figlio se la Natura avesse dato segnali diversi. Semplicemente, si doveva accettare il destino.

Ecco, io non so ancora se questo sarà il mio destino.
Non faccio previsioni a lungo termine.
Penso a quelle donne che restando fedeli al proprio desiderio sono riuscite a realizzare ciò che la Natura sembrava negare.



sabato 12 febbraio 2011

Elena e Pasquale

Qualche giorno fa ho scoperto il blog dadueatre dove Elena e Pasquale si alternano a raccontare in modo discreto e autentico la propria storia. Mi piacciono molto i loro post, mi emozionano.
L’ultimo risale a luglio:icsi fallita e  poi il silenzio. Chissà se sono ancora negli Stati Uniti. Se e quando avranno ancora il desiderio di condividere i loro pensieri nel web
S’incontrano molte storie nei forum. Ognuna ci aiuta a capire, a sentirci meno soli ma a volte sono storie dispersive. Elena e Pasquale invece erano speciali perché avevano deciso di raccontarsi insieme, di creare qualcosa che testimoniasse con continuità ciò che stavano vivendo.
La loro scelta di trasferirsi negli States è  stata coraggiosa e mi fa pensare che ogni tanto anche io e Daniele pensiamo di andarcene da qualche parte, lontano.
Aspetteremo ancora qualche anno, poi inizieremo a pensarci veramente.
Per adesso ci regaliamo solo brevi periodi.
Infatti, (a giugno) subito dopo la 3° IUI fallita, Daniele non mi ha lasciato nemmeno il tempo di asciugare le lacrime che già aveva comprato 2 biglietti per NY!
Così,  in quelle 2 settimane abbiamo lasciato a casa il dolore e lo sconforto e abbiamo pensato solo a noi.


E l’ultima sera siamo rimasti seduti fino all'alba sulla panchina di fronte al Queensboro Bridge, come in quel film di W.Allen che ci piace tanto.
Pronti a ripartire e a ricominciare da zero.

venerdì 11 febbraio 2011

classe B

Ieri: l’appuntamento con il direttore del Centro.
La solita attesa tra le coppie stipate sui divanetti davanti alla sua porta e la segretaria che dal fondo del corridoio elargisce consigli alle pazienti al telefono. La prima aveva le beta negative ma con tre embrioni congelati veniva sollecitata a trasferirli il mese successivo; un’altra le aveva a 1000 così mi si è stretto un bel nodo alla gola e ho pensato al mio unico embrione congelato.
Quanta responsabilità sulle sue spalle.

Il professore, di buon umore, dice che alla mia età (40) aver prodotto tre embrioni di classe A + 1 di classe B significa aver avuto una buona risposta biologica.
Cerco di fargli notare che le mie beta sono risultate inferiori a 2 ma lui:  “Io non sarei così negativa”





Poi mi propone di trasferire l’embrione crioconservato insieme all'embrione fecondato utilizzando l’ovocita prodotto spontaneamente sul prossimo ciclo.
Ma presto cambia idea e afferma sia meglio puntare solo su quello in freezer.
Ecco, lo sapevo.. 3settimane fa la biologa proclamava le qualità dei tre embrioni che di lì a poco mi avrebbero trasferito, mentre il piccolo B, sottostimato e messo da parte si atteggiava già come un cinese sulla riva del fiume.
Bene, non resta che dargli questa possibilità.


mercoledì 9 febbraio 2011

ormoni


Considerando che dal 9 gennaio (secondo giorno del ciclo) ho fatto:
20 iniezioni di Suprefact
9 di Puregon
1 di Gonasi (2 x 5000 HP)
16 di Prontogest

avendo  visto lievitare inutilmente il mio corpo durante il periodo di trattamento, mi chiedo :
Quanta cellulite avrò accumulato per la prossima estate?

martedì 8 febbraio 2011

equiLIBRARSI


Il percorso della PMA richiede un grande equilibrio interiore.
E’ una linea sottile che divide il possibile dall’impossibile e in cui desiderio e frustrazione si fondono in un unico sentimento.
Si muovono passi concreti per la realizzazione di un sogno ma spesso la sensazione è di non riuscire a svegliarsi da un incubo.
Se hai iniziato questo percorso non puoi fermarti! Se ti trovi nel girone della PMA, sai che devi affrontare tutte le tappe con determinazione, ottimismo ma senza illuderti. 
Senza perderti.

Voglio sentirmi leggera, guarire dalla sindrome di pancia morta.
“Io amo la mia pancia!” devo imparare a dirlo più spesso..

sabato 5 febbraio 2011

classe A


Eccoli qui i miei tre bellissimi embrioni di classe A che oggi non hanno superato l’esame delle beta.
Forse, dopo il transfer, non sono nemmeno arrivati allo stadio di blastocisti eppure con loro mi sono sentita quasi una mamma. Tre embrioni mi avevano messo, tre bambini desideravo.
Come potevo sperare che se ne impiantasse solo uno?
Questo è un piccolo post-it che avevo attaccato sul pc di Daniele, il papà.



venerdì 4 febbraio 2011

prontogest



Ho tirato fuori dalla spazzatura il test che ho fatto ieri. Negativo.
Certo, non avrei mai pensato di fotografarlo ma, stanotte, prima di addormentarmi ho pensato a questo blog. Forse adesso ne ho davvero bisogno.
Ieri, la cosa più triste è stata dover andare a farsi fare l'iniezione di prontogest dopo aver buttato il test. Il protocollo vuole che ne faccia ancora una oggi e che domattina vada a fare le analisi del sangue per controllare le beta. Così domani dovrò metabolizzare un altro negativo.
In fondo avendo fatto il test con 2 giorni di anticipo, posso (o meglio) devo ancora illudermi e illudere le nostre rispettive famiglie sull’esito dell'icsi.