lunedì 29 agosto 2011

secondo trimestre

Dopo una lunghissima attesa (un mese!), mercoledì 24 agosto ho fatto l’ecografia.
Ho aspettato pazientemente di arrivare alla 13° settimana senza cedere alla tentazione di andare in un altro studio medico per dare una sbirciatina al mio littlefish.
Quant’è cresciuto! L’ultima volta che l’ho visto misurava 17mm e ora invece ha raggiunto i 7 cm.
Il cuoricino batteva regolarmente alla velocità di 158 bpm e abbiamo sentito quello strano suono che come dice sfolli assomiglia all’avanzare di un treno o a un pezzo di musica techno.
La cosa più emozionante è stata quella di vedere la manina chiusa e il pollice sulla bocca.
Non sapevo che, lì dentro, i cuccioli si succhiassero il pollice già a 3 mesi.
Il dottor Gi muoveva la sonda transvaginale e lui staccava la manina, il dottor Gi cambiava posizione e lui inarcava la schiena mostrandoci tutte le sue bellissime vertebre.
Poi tornava a succhiarsi il pollice ma all’ennesimo movimento della sonda, il braccino si allontanava insieme alla manina.
Insomma sembrano cose banali eppure il movimento lascia davvero di stucco.
Ho cominciato a realizzare solo in quel momento di avere un essere umano dentro.
Fino ad allora era stato il nostro puntino, cuoricino, gamberetto, pesciolino, embrioncino, littlefish.. ora comincia ad avere le sembianze davvero di un bambino.
E un po’ fa paura…
Mmmm.. soprattutto penso: sarò in grado di prendermi cura di un altro essere umano? Io che nella mia vita ho fatto fatica a prendermi cura persino di me stessa?
Diciamo che per adesso non mi pongo il problema.
Devo solo concentrarmi sulla sua crescita dentro di me.. Dopo… oddio… “dopo” si vedrà!.
Sono certa che Daniele sarà un papà bravissimo e coraggiosissimo anche quando mamma Alessia avrà il panico..  ;)


Per il momento mi tocca ancora fare i conti col dolore, quello fisico intendo.
Prima dell’ecografia ho dovuto sottopormi ai test di controllo, in previsione dell’amniocentesi.
In realtà sono  richiesti solo i tamponi vaginali ma io che avevo avuto in passato più di qualche positivo, ci tenevo a essere scrupolosa e fare anche il tampone uretrale.
Ecco, io sono tre anni che faccio ciclicamente il tampone uretrale e il dolore percepito ha la durata di un istante. Mi è capitato di avvertire in seguito un lieve bruciore nell’atto di urinare ma il problema si è sempre risolto nel giro di un’ora al massimo.
Questa volta il dolore è stato insopportabile. Sia durante l’esame che dopo.

Secondo me , al dottor Gi gli è scappata la mano ed è andato troppo in profondità.
Oppure non sa che l’uretra della donna è più corta di quella dell’uomo e non c’è bisogno di affondare tanto il cotton-fioc!
Non potevo nemmeno lamentarmi perché lui aveva più volte sconsigliato di farlo proprio perché troppo invasivo e che in mancanza di evidenti sintomi non fosse necessario eseguirlo.
Ma io conoscevo la mia storia di positivi e volevo essere sicura che fosse tutto a posto, inoltre non avevo avuto problemi prima. Mai un dolore così intenso.

Ad ogni modo subito dopo il tampone uretrale, il dottor Gi ripartiva all’attacco, cercando di inserire lo speculum che si usa per effettuare i tamponi vaginali
Conclusa anche questa operazione, ho lasciato il lettino, indossato solo gli slip e sono corsa in bagno a far pipì. Quanto karma negativo bruciasse tra le mie gambe, non saprei descriverlo.

Sono tornata dal dottor Gi minimizzando ciò che avessi appena provato poiché era arrivato, finalmente, il momento di fare l’ecografia.
Penso di essere andata in bagno altre due volte prima di abbandonare il suo studio e aver sofferto terribilmente in entrambi i casi.

Sono tornata a casa e ho iniziato a bere molta acqua.
Ogni volta era un incubo far pipì ma ho capito che l’unica strada da percorrere fosse farne tanta e tanta.. così da sperare in un breve recupero.
Mi sono fatta due, tre  litri di tisana alla malva e ovviamente lasciata raffreddare la ingurgitavo sperando arrivasse presto il momento in cui non avrei più sentito quei maledetti aghi dentro di me.
Ho aspettato per tutta la sera che l’incendio si attenuasse e invece ho dovuto constatare a un certo punto la presenza di alcune gocce di sangue. Micro d’accordo, ma un po’ mi hanno spaventato.

Beh la paura più che altro è che mi venisse una cistite emorragica. L'ho avuta circa un anno fa.. Improvvisamente uscì dal mio corpo una sorta di pipì rosso vivo che bruciava da impazzire. Per fortuna, Daniele riuscì a rubare un ciproxin da una farmacia e il flusso di sangue si arrestò  in breve tempo.

In questo caso invece si trattava solo di quattro innocue micro gocce.
E se il  dottor Gi avesse  perforato la mia uretra? Mmm.. emmica sarebbero scese solo  4 gocce!
Ero nel panico e un po’ pentita di aver fatto quel tampone. Magari non era emorragica però i sintomi erano simili a quelli  di una comune cistite. Pensavo che mi sarebbe inesorabilmente venuta un’infezione, un’uretrite grazie al mio meraviglioso senso di scrupolosità.

Ho continuato a bere durante la notte ma la mattina il risveglio non è stato premiato da sensazioni di miglioramento.
Verso sera, però, ho sentito che qualcosa stava cambiando, che riuscivo a fare pipì e contemporaneamente respirare. Le fitte si stavano indebolendo.

Oggi, credo di aver scampato il pericolo che avevo avvistato mentre navigavo col mare in tempesta.
Tuttavia sento ancora qualche fastidio.. ma non voglio allarmarmi.
Tra qualche giorno farò un’urinocoltura..in modo da allontanare i dubbi residui.

Vorrei arrivare all’amniocentesi “pulita”, senza batteri che possano creare complicazioni.
Forse sarebbe meglio lasciar perdere tutte queste indagini ma  fare in ogni caso quella terapia antibiotica preventiva, prevista nei giorni che precedono l’amniocentesi.
Amniocentesi, amniocentesi, perché una parola deve fare così paura?
Concentrati… aaaaam niiiiiii oooooooooo ceeeeeen teeeeee siiiiiiiiii…,  ecco ora mi è un po’ più simpatica.

Om namah shivaya :)




 



venerdì 19 agosto 2011

sogno bianco


Qualche settimana fa, mi è venuta una voglia improvvisa di andare in vacanza. Saltando da un B&B e l’altro,  mi sono ricordata come da molto tempo desiderassi visitare Civita di Bagnoregio.
Beh – ho pensato- se tutto va bene sarà complicato andarci nei prossimi anni.. meglio adesso!

M’imbatto nella Locanda della Buona Ventura e ne rimango folgorata. Adoro questo B&B.. in realtà è una specie di Mini Grand Hotel, infatti è un po’ caro. Mmmm… mi piace troppo.
Scrivo una mail a Daniele che si trova a 3 metri da me sull’altro pc.

è un po’ car-ino $
ma taanto cariino ;)


Il fulmine colpisce anche lui perché presto ci ritroviamo 2 notti prenotate per il ponte di ferragosto.

Sabato 13 finalmente si parte.
Visto che Bagnoregio dista pochi chilometri da Bolsena, decidiamo di pranzare in uno dei ristoranti in riva al lago e successivamente raggiungere la famosa locanda.



L’atmosfera al lago è davvero rilassante. D’estate sembra non si possa vivere senza mare e invece anche questa opzione è molto piacevole. Forse in questo periodo ho bisogno di maggiore tranquillità e riesco ad apprezzare ciò che fino ad ora non avevo considerato.



Nel pomeriggio arriviamo a Civita. Nonostante avessi già visto numerose foto sul web, la vista è mozzafiato. Coraggio, ora bisogna affrontarlo questo ponte… ma in fondo io viaggio leggera eh eh il trolley lo porta Daniele ;)



L’ultimo tratto mi accelera un po’ i battiti.
Come va pesciolino? Anche tu hai il cuoricino a mille?





Pzza S.Donato, eccoci arrivati a destinazione. La proprietaria della locanda ci accoglie e chiede “Avete prenotato la stanza dell’architetto?”   Boh... in realtà sul sito non c’è un nome che le distingua e tutte sembrano essere state realizzate da un celebre architetto.
Lei però ce la sta indicando come la stanza migliore perciò non possiamo che volere quella.
Salite due strette rampe di scale in legno, ci troviamo di fronte a un portone che respira di antico.


La locandiera infila la  chiave modello S.Pietro nella toppa e wooow.. che spettacolo!
La camera è più bella che in foto.
Mi guardo intorno.. sono investita di luce, di bianco e di piccoli oggetti venuti dal passato.
Ma quei tronchi che scendono dal soffitto fino a mezzo metro dal cuscino m’inquietano.



Guardo Daniele e dico “Ci dormi tu da quella parte!
Anche se a rifletterci…Se cadessero, non risparmierebbero neanche me.
Non importa, io con quei cosi sopra la testa non ci dormo.
Fingo sorridendo un’aria serena e chiedo alla proprietaria “Ma quei tronchi… reggono?”
Lei sembra stare allo scherzo e risponde divertita “Ah quelli sono opera dell’architetto, sono l’ammazza marito o moglie.


Mmmm.. vorrei tanto sapere il nome di quest’architetto.

Va bene rimuoviamo i brutti pensieri, non voglio rovinarmi la vacanza.
In fondo a guardarli sono belli.. ci sono perfino dei boccioli di rose essiccate che spuntano dai fori.
E la croce bianca sul muro.. beh magari serve a proteggere da eventi infausti.




.
Guardo fuori dalla finestra, la piazza è gremita di turisti, il sole è ancora molto caldo e io sono troppo stanca per pensare di uscire subito da qui. Piccola doccia al profumo di vaniglia e inauguro il letto... il mio pancino ha bisogno di riprender fiato. Stai calma, quei cosi non si muoveranno ;)


Usciamo appena in tempo per goderci il borgo con luci del tramonto.



Dall’altra parte del ponte un gruppo di ragazzi sta facendo le prove per un concerto che si svolgerà la sera. Suonano Across the universe
. Sento lo spirito di Clara vibrare attraverso il vento.. continueremo a canticchiare “nothing’s gonna change my world” anche nei giorni successivi :)

Dal borgo di Civita sembra davvero di abbracciare l’universo e specchiarsi in un mare verde.
Di notte puoi toccare le stelle e riempirti la testa di grilli.
Forse il ponte di ferragosto non è stato l’ideale per inebriarsi di solitudine e silenzio, ma di notte il borgo tornava nostro. Quando vedevamo allontanarsi l’ultimo temerario turista, la piazza diventava il nostro cortile privato e allora, finalmente, potevamo ascoltare solo i suoni che vengono da dentro, i pensieri, i desideri, le note dell’anima


 


io :)










Questa è stata la nostra piccola vacanza estiva.
Se penso che l’anno scorso eravamo a New York mi viene da ridere.
Ma in fondo avevamo deciso di stordirci con quella città per non pensare a niente. La 3° IUI era fallita e sapevamo che avremmo dovuto iniziare un ciclo nuovo, più impegnativo. Avevamo bisogno di staccare per ritrovare le energie necessarie. Quello della Fivet sarebbe stato l’ultimo livello. Poi, forse, avremmo dovuto rassegnarci.
Invece a distanza di un anno sembra sia accaduto il miracolo.. nonostante tutte le difficoltà, le paure che ancora mi accompagnano in questa gravidanza (per sfolli: HA HA ho detto la parola magica…)

Penso che la decisione di andare a Civita di Bagnoregio sia stata quella di staccare proprio da tutta la fase che ha preceduto questo miracolo.  Questa volta non dovevamo dimenticare i nostri fallimenti ma la fatica che abbiamo impiegato per ottenere il risultato sperato.
Perché il percorso è ancora in salita, mancano ancora mesi e tappe delicate. Come l’amniocentesi, a breve.
Sì, andare in un posto che pare sia staccato dal mondo, come lo è concretamente il borgo di Civita dà la sensazione di libertà. Osservare il mondo dall’alto, suggerisce, intimamente, la distanza necessaria per affrontare le difficoltà e superare nuovi traguardi. E il ponte può diventare un cordone ombelicale da attraversare quando si è pronti a tornare insieme agli altri, a condividere la vita.
Quella stanza cosiddetta dell’architetto è stato il nostro candido rifugio.
La purezza del bianco non aveva la solita bellezza asettica e minimal degli arredamenti moderni. Respirava di antico, di vita e forse anche di preghiera (senza forse.. perché un tempo era residenza arcivescovile).



Avevo bisogno anche di questo. Riconciliarmi con una Spiritualità che avevo perduto perché troppo arrabbiata, troppo in collera con Dio. Beh, non è che adesso sia diventata molto devota.. sono quella di sempre.. con i soliti dubbi e un po’ nichilista. Ma ho smesso di imprecare, almeno questo dovevo farlo. Sentivo che avevo qualcosa da farmi perdonare. Tutto l’odio che ho buttato fuori in questi anni.. alla fine non ha fatto che danneggiare me. Trasformata in qualcosa che non amavo e che spero di non dover incontrare più.
A me piace la Luce. Tu lo sai bene Clara.. in ogni momento, anche quando di Luce pare ce ne sia poca.
Un augurio e un abbraccio a tutte voi che state aspettando, dentro e nel cuore.
Non perdete mai la speranza, fatela crescere

mercoledì 10 agosto 2011

acqua in bocca


Se vuoi che una cosa non si sappia, non dirla a nessuno. E’ l’unico modo che hai perché rimanga davvero segreta.
Raccontarla  a qualcuno facendoti promettere “non lo dirò a nessuno”, non serve a niente.
La persona di cui ti sei fidato dirà  a un’altra di non rivelare il segreto e così di seguito.
Non fare eccezioni.. se vuoi che qualcosa sia davvero custodito.

Per questo motivo, io e Daniele abbiamo scelto di non rivelare il nostro piccolo grande segreto agli amici e ai parenti. Pensiamo sia troppo presto e vogliamo goderci questi momenti d’intimità tra ansie e gioie quotidiane.

Beh..  non potevamo non dirlo ai suoi, così come non potevamo non dirlo a mia mamma e a mio fratello. Quindi a mia cognata che chissà se sarà stata in grado di non dirlo ai suoi genitori…e ai suoi 3 fratelli (con rispettive mogli).
A mio padre penso di dirlo, se tutto va bene,verso gennaio.. tanto lui vive a Ravenna.. e non se ne accorge se divento una mongolfiera.

Poi c’è la mia amica Cinzia. Beh, a lei non potevo non dirlo.
E Camille e Stephane? Sono i nostri amici francesi , potevamo lasciarli fuori?
Se consideriamo ancora un mio Flickr friend che vive a Baltimora e la mia ex-suocera che vive a Milano (ma che ci teneva proprio a saperlo!).. ecco credo che la lista sia terminata.

Allora questo segreto non è poi tanto segreto… penserete.
Ma no.. in fondo queste persone erano già a conoscenza del nostro percorso di PMA. E’ naturale che ora le rendessimo partecipi di questo momento.

Tutti gli altri invece no.
Quelli che lo sapranno quando sarà impossibile nasconderlo o negarlo.
A un certo punto dovrò smettere di dare la colpa alla colite.

E cosa diremo? Che è successo per caso? Che avevamo comprato i biglietti per la nostra vacanza in Anatolia e invece abbiamo dovuto rinunciarvi? Che non ci pensavamo proprio ed eravamo molto rilassati? Oppure che stavamo facendo le pratiche per l’adozione..
Insomma sì, lo confesso,  mi piacerebbe dire tutte quelle cose che mi/ci siamo sentiti dire in questi anni. Sarebbe divertente, per un attimo, fare parte di quella percentuale di coppie di cui si sente tanto parlare..(a sproposito)

Vorrei essere trasparente, dire a tutti che ho fatto la fecondazione in vitro. Così la gente, finalmente, capirebbe come nascono i figli.

Invece, so già che non avrò questo coraggio, questa spudoratezza.
Penso che non sia giusto rivelare “il come” a dei perfetti estranei quindi soprattutto ai parenti, agli amici, pseudo-amici e conoscenti. Altrimenti poi dovrebbero  a loro volta rivelarci in che posizione sia  avvenuto il concepimento. E lei stava sotto o sopra? E lui dopo quanto si è spostato dietro?

Forse è anche un profondo senso di protezione verso questo esserino che mi spinge a non dire la verità.
Almeno che lo sappia prima lui, no?

Comunque ieri sera abbiamo fatto le prove generali.
Il cugino di Daniele (che vive in Veneto) si trovava qui in  vacanza con la piccola Matilde.
Siamo stati a cena fuori e a un tratto Daniele, poiché è molto affezionato al cugino gli ha dato la notizia.
E’ stato un bellissimo momento. Abbiamo capito che ne fosse davvero felice. Chissà forse più di una volta, in passato, si sarà chiesto se avessimo problemi a concepire. Lo abbiamo premiato proprio per la sua discrezione, per non aver mai sfiorato l’argomento-figli.

Ci ha chiesto solo di fargli sapere, dopo la morfologica, se è maschio o femmina.

Quindi, discorsi sulla procreazione assistita non ne sono stati fatti.
E sinceramente mi è sembrato ormai argomento superato.
Guardiamo avanti.




COMUNICAZIONE DI SERVIZIO

Se qualcuno dei nostri amici, parenti e conoscenti dovesse un giorno riconoscermi/ci in questo blog,  auguro una piacevole giornata all’insegna del pettegolezzo

giovedì 4 agosto 2011

pubblico e privato


Mio nipote Niccolò che immagino in un tranquillo mare di liquido amniotico.
Per la verità, quando era nella pancia della sua mamma, nessuno ha aspirato la sua pipì (ovverosia il liquido amniotico!)
Eppure mi piace pensare che nel mio pancino (durante e dopo l'esame) ci sarà un cuginetto/a che nuota in acque calme.......... come queste.



Da circa due settimane ho un pensiero fisso.
Già alla prima visita, dottor Gi ci aveva chiesto se intendessimo fare l’amniocentesi.
Io ero in una fase (ma forse pure adesso) in cui cercavo ancora di capire se ci fosse qualcuno dentro di me e.. già avrei dovuto firmare le pratiche per..?
Non riesco nemmeno a scriverlo. O meglio l’ho scritto e poi l’ho cancellato. Non mi va di considerare la cosa.
Ho aspettato una vita per assistere a questo miracolo e ora devo pensare a cosa fare in caso di?
Tanto per essere chiari, io e Daniele siamo entrambi  d’accordo nel fare quest’esame. Non abbiamo dubbi o esitazioni. Tuttavia la paura che qualcosa vada storto e che possa provocare in seguito brutte contrazioni, mi toglie il fiato.
Al risultato dell’esame, invece, non ci penso proprio. Chiudo il cervello proiettandomi nel corpo di un Lama tibetano e vibro mantra dai capelli.

Per questo motivo.. me ne sono stata due settimane in freezer senza postare riflessioni sull’argomento. Avevo bisogno di congelare i pensieri. Renderli inattivi, pacifici.

Ma intanto che il cervello faceva la brina, telefonavo a tutti gli ospedali di Roma per prenotare l’amniocentesi in esenzione, visto che per me, over40, è gratuita.
Invece ho capito che avrei dovuto svegliarmi qualche settimana prima, se avessi veramente voluto beneficiare di questo servizio in ospedale. Purtroppo io sono appena passata a questo livello di playstation (quello delle un po’incinte) e non sapevo che molte donne prenotano con largo anticipo saturando il calendario delle offerte.


Perciò abbiamo dovuto prendere in considerazione un’altra volta il “privato”.. non pensando a tutti i soldi che avevamo già speso per la PMA
Tutte le cliniche ti offrono il loro bel pacchetto di amniocentesi diviso per tre livelli: base, medio e superAmniocentesi.

SuperAmniocentesi non è una battuta, è proprio come l’ha chiamato la segretaria dell’Artemisia.
E ripensandoci aveva ragione se considerate che il costo è di 1700 euro!
Va bene proviamo con la clinica Mendel, Genoma.. però in fondo non hai ancora telefonato al Celio..magari lì c’è posto! Magari.. però sui forum non c’è traccia di commenti su quest’ospedale..e io sono web-dipendente.

Poi lunedì scorso, apro la posta e… SORPRESA!
L’ospedale S.Spirito  scrive:
La informiamo che a seguito di una rinuncia di una paziente in lista esente, siamo in
grado di accogliere la sua richiesta di Amniocentesi in esenzione presso il nostro Ospedale.
Data Amniocentesi: 21/09/2011 Visita preventiva: 08/09/2011

Sono contenta.
In questi giorni di confusione.. il Santo Spirito, alla fine, ha deciso per me ;)

Ma facciamo un passo indietro. Sì, mi ero dimenticata di dirlo .
L’ospedale S.Spirito ha un sistema di prenotazione online.
Bisogna  selezionare un pulsante per ricevere il codice d’accesso, comunicare il proprio indirizzo e-mail e rispondere a un breve questionario. Si indica la data dell’ultima mestruazione e se non risulta disponibile nessuna data per l'esame, si entra a far parte di una lista d’attesa.

Se qualcuna delle aventi diritto all’esenzione rinuncia o non si presenta al colloquio che precede l’esame, si ha la possibilità di prendere il suo posto.
Grazie a una password inviata anch’essa all’indirizzo e-mail si può controllare, giorno per giorno, la propria graduatoria in questa lista .

Questo avevo fatto… ma più che altro per darmi un punto di partenza, una boa di riferimento in mezzo a quel mare di telefonate.

Invece ora  posso smettere di fare la conta e buttare i numeri e le info che avevo recuperato, non dovrò più scervellarmi a cercare il centro giusto.. e le piccole paure di queste settimane, quelle beh sto cercando di tenerle a bada.
Non so ancora se aggiungeremo alla diagnosi cromosomica anche lo studio delle malattie molecolari (non previsto dal SSN), il costo parte da 270 fino a 530 Euro per le malattie genetiche più comuni. 

Cercheremo di farci consigliare nel corso della visita preventiva ma credo di sapere già l’opinione del genetista  …poiché nel sito campeggia una sorta di welcome:

Il S.S.N., alle mamme che abbiano dai 35 anni in su, prevede come gratuito l'esame Cromosomico completo. Questo significa che ogni alterazione cromosomica viene rilevata, non solo la sindrome di Down! Il S.S.N. esclude, pero', le malattie molecolari come la sordita', la distrofia, la fibrosi cistica, il ritardo mentale. Una considerazione rapida: queste malattie sono molto, molto rare; sono indipendenti dall'eta' della paziente (18 anni o 45 non fa differenza) e inoltre sono 'familiari', cioe' devono essere trasportate dai genitori. Se i genitori non sono portatori della malattia, non la possono trasmettere ; (unica eccezione in 1/3 dei casi per la distrofia). Discende da questa breve riflessione una scarsa ricaduta utile sul piano pratico. Ma, si sa, la maternita' comporta un surplus di ansia, di paure e di incertezze che spiegano molti gesti apparentemente irrazionali. Se, nonostante i miei 'sconsigli', voleste optare per indagare anche queste malattie, fatelo presente al momento della visita preventiva"